“Chi modera le sue parole possiede la scienza e chi ha lo spirito calmo è un uomo prudente.
Anche lo stolto, quando tace, passa per saggio; chi tiene chiuse le labbra è un uomo intelligente”.
– Proverbi 17:27, 28
Il nostro rapporto con Dio può essere riassunto in tre frasi:
🔴 “La mia volontà sia fatta”. È l’aperta ribellione, quando non siamo intenzionati a fare la volontà di Dio, la rifiutiamo ostinatamente.
Con l’apertura della “porta santa” a San Pietro è iniziato il “giubileo della speranza”.
Ma sai che non servono pellegrinaggi, indulgenze plenarie, preghiere da recitare o porte sante da attraversare per ricevere il perdono dei tuoi peccati?
La Porta per la salvezza, per una vita rigenerata, per uno spirito nuovo è soltanto una: Gesù!
Lo ha detto Lui stesso: “Io sono la porta, se uno entra per me sarà salvato!”
Una porta aperta, in ogni momento che stai vivendo, in ogni situazione che stai attraversando, in ogni condizione tu ti trovi.
Attraverso la Sua vita, che Lui ha donato sulla croce per te e per me, puoi ricevere salvezza, liberazione, guarigione, pace, speranza, gioia, amore.
È un regalo, che non ci meritavamo, ma è davanti a noi, pronto per essere ricevuto.
Accettalo, e inizia il tuo Vero Giubileo!
PS: se vuoi approfondire l’argomento o regalare un messaggio di speranza in questo periodo ti consiglio il libro “Il Giubileo: molto più e molto meglio di un anno santo”
In questi giorni stiamo assistendo ancora una volta all’orrore della guerra: città rase al suolo, migliaia di persone uccise, innumerevoli vittime della violenta follia di altre persone, milioni in fuga, dichiarazioni minacciose di leader mondiali. I regni del mondo combattono e distruggono la pace di tutti.
Ma c’è qualcos’altro a cui ho partecipato commosso in questi giorni: preghiere intense per questo mondo, tonnellate di aiuti raccolte e inviate a chi non ha più nulla, profughi accolti e sostenuti, tanti messaggi di speranza e di (vera) pace.
Il regno di Dio combatte e mostra la vera pace a tutti.
È bello vedere quando dimostriamo che “il nostro combattimento non è contro carne e sangue” (Efesini 6:12) e diventiamo “quelli che si adoperano alla pace” (Matteo 5:8).
Proviamo ai regni del mondo che esiste un regno migliore, il regno alla rovescia di Dio.
Anche la vita di Pandita Ramabai è un meraviglioso mosaico difficile da descrivere in un singolo post. Fu una donna davvero straordinaria: riformatrice, educatrice ed evangelista.
Nacque nel 1858 in un’India governata dai britannici, dominata dal sistema delle caste indù che poneva tutti in rigidi livelli sociali e trattava le donne come inferiori agli uomini. Suo padre era un sacerdote indù di casta elevata che, sfidando la tradizione, insegnò a Pandita e a sua madre a leggere il sanscrito, la lingua sacra delle scritture indù.
Desidero che tutti i figli di Dio, che possono leggere i dettagli della mia vita, possano essere condotti a una maggiore e più semplice fiducia in Dio per tutto ciò di cui possano avere bisogno in qualsiasi circostanza, e che queste molte risposte alla preghiera possano incoraggiarli a pregare, in particolare per la conversione dei loro amici e parenti, il loro stesso progresso nella grazia e nella conoscenza, lo stato dei santi che possono conoscere personalmente, lo stato della Chiesa di Dio in generale e il successo della predicazione del Vangelo.
In particolare li avverto affettuosamente di non essere indotti dall’artificio di Satana a pensare che queste cose siano riservate a me, e che non possano essere godute da tutti i figli di Dio; perché sebbene, come è stato detto prima, ogni credente non è chiamato a fondare case per orfani, scuole di carità, eccetera, tutti i credenti sono chiamati, nella semplice fiducia della fede, a gettare tutti i loro pesi su di Lui, a confidare in Lui, per ogni cosa, e non solo a fare di tutto un soggetto di preghiera, ma ad aspettarsi risposte alle loro richieste fatte secondo la Sua volontà, e nel nome del Signore Gesù.