Viviamo nell’epoca in cui la visibilità sembra diventata la priorità, il nostro successo ormai è misurabile dai follower sui nostri profili, dalle views sui nostri video, dai like sulle nostre foto e crediamo che spesso sono quei numeri ad aprirci tante porte. Magari non lo diciamo apertamente, ma in fondo crediamo che sia così, e ci comportiamo di conseguenza. Il successo ci può letteralmente accecare.
Ma se perfino importanti studiosi oggi cominciano a parlare della “Tirannia delle Statistiche”, la Bibbia è sempre andata controcorrente. Dio non si è mai fatto impressionare dalle statistiche, dai “mila” o “milioni” dopo una cifra per valutare la vita o l’opera di qualcuno.
Ci sono tristi storie di come il successo possa dare alla testa. Nell’Antico Testamento vediamo i costruttori della torre di Babele, Sansone, Saul, Salomone, Roboamo, e un sacco di altra gente. Nel Nuovo Testamento vediamo come, tra le fila dei discepoli di Gesù, ci fosse sempre la gara a chi fosse “il più grande”. Se fossero vissuti oggi, forse avrebbero fatto a gara a chi aveva più like sulle foto con Gesù. Magari si sarebbero aspettati che chi aveva un certo tot di followers avrebbe ricevuto incarichi speciali dal Maestro!
Mentre invece quello che Dio sembra voler riservare a chi vuole vivere il vero successo è una preparazione particolare, che (sempre per usare le parole del pastore Dimitrov) è un periodo in cui lo Spirito Santo “ci smonta a pezzetti per poi rimontarci come vuole Lui”. Questa “preparazione” è un tratto comune ai grandi “eroi della fede” come Abramo, Giuseppe, Mosè, Davide, i discepoli di cui sopra e Paolo, solo per citarne alcuni.
La cosa più pericolosa che può accadere quindi è voler “forzare i tempi” senza essere preparati spiritualmente. Fare di testa nostra accecati dal nostro apparente potenziale, che oggi abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. Si tratta del costante conflitto tra la nostra e la Sua volontà, tra il nostro cuore e quello di Dio.
Allineiamo i nostri cuori a quello di Dio. Solo così gusteremo il vero successo, che spesso assume le forme che meno ci aspettiamo, fuori dagli standard a cui siamo abituati.