In questi giorni sono stato a Fiuggi per l’incontro nazionale giovanile delle Assemblee di Dio in Italia, la famiglia di chiese evangeliche di cui faccio parte.
Sono stati giorni bellissimi, ho incontrato tanti amici lontani, ho fatto diverse nuove conoscenze, ma soprattutto ho potuto ascoltare con meno distrazioni studi biblici davvero edificanti e predicazioni molto profonde.
Ma è stato un incontro speciale anche per altri motivi: è stato il primo che abbiamo passato insieme a mia figlia, abbiamo fatto un bel lavoro allo stand ADI-Media, è stato il terzo compleanno di Svolta (il progetto giovanile con cui collaboro) e con i miei disegnetti ho potuto dare un piccolo contributo ad ADI-Aid.
Insomma… sono tornato a casa felice ed entusiasmato. E ho deciso di condividere qualche pensiero dai sermoni che ho ascoltato dal pastore Joseph Dimitrov, direttore del Continental Theological Seminary di Bruxelles.
Porte giuste e sbagliate, chiuse o aperte
Il pensiero della vignetta di oggi è semplice ma davvero prezioso.
Davanti a noi troviamo tante porte, tante opportunità che influenzeranno la nostra vita, in meglio o in peggio: nella nostra formazione, nel nostro lavoro, nella nostra vita sentimentale, nel nostro servizio Cristiano, etc.
Quanto spesso ci buttiamo a capofitto in opportunità che sembrano belle e pronte, ma che non sono quelle giuste? Sembrano proprio adatte a noi, ritagliate sui nostri gusti, sul nostro punto di vista, sui nostri talenti, sui nostri bisogni: è facile aprire questa porta e proseguire, ma non è quella che Dio vuole!
La nostra visuale è limitata, e può farci brutti scherzi.
Mentre dall’altra parte c’è davanti a noi una porta chiusa, un’opportunità che sembra bloccata, in stasi, difficile da “aprire”. Magari abbiamo anche tentato di forzarla, senza successo. Ma che semplicemente il Signore sta aspettando di aprirci perché non è ancora il tempo giusto.
La visione di Dio non ha limiti, e dobbiamo capire bene cosa vuole Lui, non secondo le nostre voglie, la nostra visuale, ma secondo la Sua volontà.
Ecco, la differenza sta che non siamo noi a dover aprire le porte, ma seguire Gesù in quelle che Lui, al tempo giusto, ci apre. Questo richiede tempo e pazienza, cose che oggi sembrano scomparse.
Sulla Bibbia c’è scritto: “Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere” (Apocalisse 3:8). Ecco, io voglio entrare in quella porta.