C’è un nemico subdolo e pericoloso per una vita davvero cristiana.
No, non sto parlando di un certo tipo di religione, cultura o ideologia: si tratta del moralismo.
Certo, Gesù ci insegna un certo tipo di moralità, e nella Bibbia vediamo come Dio insegni cos’è giusto e cos’è sbagliato. Ma la pericolosità del moralismo è che trasforma la moralità nel centro della nostra vita e quindi che l’amore e l’accettazione da parte di Dio si basino sulla nostra “performance morale”. La tua identità e dignità si basano su quanto tu sia “una brava persona”. Il moralismo ha forti implicazioni culturali, politiche, relazionali che inquinano il messaggio dell’Evangelo. Questo approccio ti spinge a diventare forzatamente qualcosa che non sei.
I farisei erano i maestri in questo, un partito politico religioso che faceva del moralismo la chiave del proprio sistema. Sappiamo bene qual è stata la reazione di Gesù.
L’Evangelo ci dice altro: che l’amore di Dio si basa sulla giustizia di Gesù, che la nostra relazione con Lui si basa su ciò che Gesù ha compiuto, e che la nostra identità si basa sull’amore che Gesù ci ha mostrato. Gesù ci invita a scoprire chi siamo veramente in Lui, non nelle nostre opere. Soltanto Lui è capace di trasformarci radicalmente, e farci recuperare la relazione perduta con Dio, diventando quelli che dovevamo essere davvero.
Questo è ciò che rende l’Evangelo così contro-intuitivo per gli standard sociali a cui siamo abituati. Questo è ciò che rende l’Evangelo così diverso da tutte le altre religioni o ideologie.