Viviamo in un’epoca in cui la spinta all’ego ha raggiunto livelli paradossali. Tutto sembra costruito intorno a noi, la pubblicità è sempre più personalizzata in base ai nostri gusti, sui social cerchiamo chi ci assomiglia e condivide le nostre idee: vogliamo essere visibili, rilevanti, seguiti, notati.
Nella Bibbia invece leggiamo di un tipo singolare, Giovanni il Battista, che disse:
Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca
Un po’ più avanti anche il famoso Paolo disse qualcosa di ancora più radicale:
… non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!
Entrambi avevano trovato qualcuno di più grande, di migliore, di perfetto rispetto a loro. Il loro ego davanti a questa persona era scomparso, qualsiasi pretesa di essere al centro dell’attenzione era stata risucchiata dalla spinta gravitazionale di Gesù.
Noi siamo imperfetti, e più cercheremo visibilità, più i nostri difetti saranno inevitabilmente visibili e amplificati. Meglio indicare a chi non può mai deludere, a chi non ha mai sbagliato, a chi può darci un’identità nuova e migliore di quanto noi potevamo mai costruire con i nostri sforzi.